Regia: Andrew Niccol
Anno: 2011
Produzione: Stati Uniti
Genere: Fantascienza
Durata: 115'
C'è un tempo reale e uno ideale, un tempo perduto e uno spazio immaginario del quale non abbiamo paura e che non e' fatto di ore e minuti, poi c'è la scienza e la fantascienza nelle quali i confini del tempo entano sempre più indistinti e fluttuanti. I protagonisti di questo film sono prigionieri del tempo perché sopravvivono per rincorrerlo, consumarlo, scambiarlo o venderlo al miglior offerente. Una società che ruota intorno al valore del tempo crea forti contrapposizioni, differenze di classe che separano i ricchi dai poveri, emarginati che sanno già di morire allo scadere del loro bagaglio temporale. Il protagonista Will Salas, dopo aver ricevuto da un uomo generoso incontrato per caso, un secolo di vita, vuole investirlo raggiungendo la Time Zone dove vive il ricco Vincent Kartheiser . Si innamora della figlia del " mad man" e con lei cerca di sfuggire alla polizia, ai padroni del tempo che vogliono ristabilire il potere costituito. L'amore riesce a trasformare il significato della loro vita, entrambi vogliono rompere gli schemi entro i quali sono stati costretti a vivere, cercano di sfuggire alle leggi che impongono l'immortalità del corpo e la sua supremazia sui sentimenti, sul dolore, sull'accettazione della morte. Una vera e propria corsa contro il tempo apre le porte alla riflessione sul significato della vita che, in una cornice irreale, enta la possibilità e l'occasione di inventare un futuro erso, quello in cui il tempo lascia i propri segni, concede la libertà di accogliere il dolore, la felicità, la memoria e le sue debolezze . Il " dio " tempo e' lo specchio con il quale il regista vuole far emergere i mali del secolo come i falsi idoli, il potere che crea sempre differenze e ingiustizia sociale, aridità dei sentimenti e incapacità ad accettare quella mortalità che è propria della natura umana ("non siamo destinati ad essere immortali"). Voto secondo me:
La mia recensione