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Ancora l'affresco di un'epoca. Ancora la biografia di un celebre artista. E ancora, il grande cinema di Milos Forman. Attraverso la storia della giovane Ines (bravissima e irriconoscibile Natalie Portman), modella prediletta del pittore spagnolo Francisco Goya (l'eccellente Stellan Skarsgaard, lo svedese più "mediterraneo" che si sia mai visto), e del suo amore folle per il proprio torturatore, Frate Lorenzo (alias Javier Bardem, una maschera doppiogiochista e perversa), il regista ceco analizza nuovamente le dinamiche del potere, tra chi lo esercita e chi è costretto a subirlo. A differenza dei suoi film precedenti ("Qualcuno volò sul nido del cuculo" e "Amadeus", in particolare), in questo mancano gli eroi. Non c'è posto per loro tra "puttane" al soldo dei potenti e "puttane" per vocazione ideologica, con un popolo volubile, attratto dall'autorità che finirà col sottometterlo e, quindi, colpevole delle proprie sofferenze. Non ci sono figure carismatiche, capaci di risvegliare coscienze e guidare rivolte. Non c'è ribellione, ma solo sottomissione. Gli artisti, malinconicamente, non possono far altro che testimoniare gli orrori, rimanendo sordi e muti di fronte ad essi. E sperare che le loro opere riescano, un giorno, a fare quello in cui loro hanno fallito: scatenare la rivoluzione.
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Regista: M. Forman
Anno di produzione: 2006
Produzione: Spagna
Durata: 117 minuti
{tab=Curiosità}
Non ci sono curiosità
{tab=Riconoscimenti}
Non ci sono riconoscimenti